Il Coronavirus e gli adolescenti

L'adolescenza è quella fase complessa della vita in cui l'individuo è più predisposto all'esplorazione, alla scoperta, al superamento dei propri limiti e al confronto con le relazioni al di fuori del contesto familiare.
Ma cosa sta succedendo ai nostri adolescenti costretti in quarantena? Se per l'adulto il tempo che passa porta all'"abituazione", per l'adolescente questa situazione diventa sempre più stretta e prevale un sentimento di insofferenza.
Molti sono i genitori che, in questi giorni, mi hanno chiesto un aiuto per la gestione dei propri figli adolescenti, con i quali gli scontri sono ormai routine. Le indicazioni date possono essere riassunte in questi quattro punti.
1) Rispettare la privacy. Anche se siamo costretti a stare tutti in casa, è bene rispettare i loro spazi, permettendo loro di coltivare, seppur virtualmente, le amicizie. Ci si potrebbe, ad esempio, spostare in un'altra stanza quando parlano al telefono, oppure mettere della musica, in modo da non ascoltare ciò che dicono.
2) Uso dello smartphone. Non è un mistero il fatto che trascorrere troppo tempo sui social network possa esporre la persona a rischi per la propria salute. Questo periodo ha portato necessariamente ad un incremento dell'uso dei dispositivi elettronici. Un po' per via della didattica online, un po' per noia, il cellulare è diventato la finestra sul mondo, che attenua il senso di solitudine dei ragazzi. Mai come ora, sono quindi necessarie delle regole accettate e
condivise da tutta la famiglia, sull'uso dei dispositivi elettronici. Non dimentichiamoci, però, un po' di flessibilità.
3) Rispettare la routine quotidiana. La routine a cui eravamo abituati è stata quasi totalmente stravolta da giornate che sembrano più lunghe del solito e giorni della settimana che sembrano tutti uguali. Bisogna quindi riorganizzarsi, strutturando una nuova quotidianità, dandosi dei compiti giornalieri. Non devono venire meno quelle che sono le attività quotidiane, come l'igiene personale, la condivisione dei pasti, sistemare la propria stanza e le proprie cose, svolgere i propri compiti, dare anche una mano in famiglia. Questo periodo è una buona occasione per stimolare la cooperazione familiare.
4) Accogliere gli stati emotivi. Molto spesso le reazioni emotive dei nostri figli adolescenti ci sembrano esagerate e "stupide". Ma basta rivolgere loro uno sguardo empatico, per renderci conto che alla loro età eravamo anche noi in balìa delle onde. Allora dovremmo predisporci all'accoglienza, senza per forza essere in accordo o in disaccordo. Dovremmo piuttosto "normalizzare" i loro vissuti: "E' del tutto normale provare queste emozioni, io ti capisco. Anche per me è difficile questa situazione".
Un esercizio che si potrebbe fare insieme a tutta la famiglia è riflettere insieme raccontandosi cosa ci manca delle nostre abitudini pre-coronavirus. Sostanzialmente è quello che già facciamo sui social, ma farlo di persona ci avvicina emotivamente ai nostri ragazzi e serve a far loro apprezzare ciò che hanno.
Durante l'adolescenza, genitori e figli devono imparare a stabilire nuove forme di rapporto reciproco. Si passa, infatti, da un rapporto asimmetrico dell'infanzia, basato sulla dipendenza dei figli dai genitori, ad un rapporto che tende sempre più verso la simmetria: l'adolescente è costretto a fare i conti con la propria persona, a definire la propria identità in funzione del futuro.
Il coronavirus ha dato un freno alla quotidianità. Di certo non ha frenato la crescita dei nostri ragazzi che hanno bisogno di essere guidati, soprattutto quando sembra vogliano allontanarci. Il mestiere del genitore non è mai semplice ed in questa fase in particolare può diventare assai più complesso. Possiamo sentirci destabilizzati e impotenti di fronte a questa continua messa in discussione, ma è importante tenere a mente che è una fase necessaria per permettere un'evoluzione personale del figlio adolescente, un figlio che lotta tra appartenenza e differenziazione. (A.C.)